Cara Darwin,
che non sia stato amore a prima vista questo ormai si sa, ma diciamola tutta non è stato nemmeno amore a seconda vista.
Sin da quella prima notte di ottobre, buia e umida, in cui ci siamo dovuti accampare in una palestra perché si erano dimenticati di noi. Darwin style.
Ci ho provato, giuro c'ho provato, ma proprio non c'è stato feeling.
E invece, per ironia della sorte, in un certo senso rimarrai sempre con noi, farai parte della nostra vita oltre che dei nostri ricordi, imprimendoti con prepotenza sul passaporto di mia figlia. Nelle foto dei suoi primi mesi, nei ricordi che si sentirà raccontare quando sarà grande, quando magari anche lei avrà dei figli.
Sarai lì, e allora non potrò che ricordarti con il sorriso e mi mancherai, come può mancare un luogo che ti ha lasciato qualcosa di un valore inestimabile.
Sono sicura ti penseremo con affetto, nonostante il tuo essere così "selvaggia", così umida e terribilmente isolata. Ricorderemo solo ciò che ti renderà bella ai nostri occhi.
I tuoi tramonti, i tuoi colori, e le belle persone che ci hai fatto incontrare.
In questi due anni ci hai messo alla prova. Il tuo essere così lontana da tutto, così estrema, il tuo essere così diversa da noi. I ritmi di vita a cui ci hai costretti, le tue strane abitudini, e i tuoi strani abitanti.
Ti sei impressa perfino solcando i nostri visi con i segni del tuo sole, così aggressivo. Segni che rimarranno lì ad ulteriore testimonianza del nostro incontro.
Tutto questo non può che renderci più forti, allargare le nostre spalle, e farci sentire un po' più cittadini di questo immenso mondo.
Ti ricorderemo per tutto questo, mia cara Darwin.
Come due innamorati dal futuro impossibile dovevamo conoscerci in un altro momento io e te. Sono sicura avrebbe funzionato.