Il primo giorno di scuola |
Sono già passati due mesi da quando è ricominciata la
scuola, il nostro piccolo uomo sta frequentando quello che qua chiamano Year One, il secondo anno della scuola
elementare, il primo era stato, per così dire, propedeutico.
In Italia avrebbe dovuto iniziare il prossimo settembre,
stando qua abbiamo anticipato di quasi 8 mesi, per non parlare del fatto che
durante l’anno di transition ha già
imparato a leggere e scrivere.
Le differenze finora riscontrate con la scuola elementare
classica italiana sono parecchie, vi ho già accennato qualcosa (qua e qua), ma col passare
del tempo mi rendo sempre più conto di quanto sia diversa l’esperienza che
stiamo vivendo down under.
Vi elenco gli aspetti che più mi hanno incuriosito finora.
1)
Ogni anno si cambia sia insegnante che compagni di classe.
Alla fine dell’anno scorso l’insegnante ha chiesto direttamente ad ogni bambino
quali fossero gli amici più stretti in classe per poi comunicarlo a sua volta
all’ufficio incaricato della formazione delle sezioni di quest’anno. Ed
effettivamente Tobia si è ritrovato in classe con il gruppetto affiatato dello
scorso anno.
2)
La scuola elementare australiana dura 7 anni, cominciando
dall’anno di transition per finire in
Year 6. Quella che per noi è la prima media qua si chiama Year 7 e fa parte del college/secondary school, che dura 5 anni. Dopo di che vi è l’università. L’obbligatorietà
scolastica in Australia dipende da stato a stato, nel Northern Territory è prevista fino a 17 anni (Year 10).
3)
L’orario di scuola (alla primary
school) va dalle 8.10am alle 2.30pm. Per i genitori che lavorano esiste un
servizio di dopo scuola, detto after
school care, fino alle 5.30pm
durante il quale i ragazzi possono scorrazzare liberamente nelle aree comuni
della scuola, all’aperto e nel parco, e viene dato loro da mangiare. È
ovviamente a pagamento e a mio avviso non è proprio economico ma pur sempre
meglio della baby-sitter (80$ a settimana per tutto l’anno, oppure 40$ al
giorno se casuale).
4)
L’anno scolastico va in genere da fine gennaio a inizio
dicembre ed è suddiviso in quattro terms
ovvero trimestri. Le vacanze sono spalmate durante tutto l’arco dell’anno: 1
settimana tra I e II term, 4
settimane tra II e III term, 1
settimana tra III e IV term e infine
6 settimane dalla fine dell’anno all’anno successivo.
5)
A volte capita che alla scuola elementare accorpino due
classi in una, ovvero esistono classi tipo “Year 3/4”. Devo ancora capire come
riescano a gestire certe disparità e cosa ne sia degli alunni di una classe di
questo tipo l’anno successivo. Lo trovo comunque un metodo molto strano.
6)
In linea di massima non esiste la bocciatura, o almeno non nell’accezione
in cui la conosciamo noi. Se uno studente deve ripetere l’anno va deciso di
comune accordo tra genitori ed insegnante, ma di solito succede per gravi
motivi. Da quanto ho capito si cerca di dare a tutti l’opportunità di
proseguire il percorso scolastico con le proprie forze senza discriminare
nessuno.
7)
A scuola si va vestiti con la uniform della scuola, ognuna ne ha una con colori che la
rappresentano. Quella di Tobia è blu. I bambini hanno una polo e dei
pantaloncini a tinta unita, le bambine possono scegliere tra un vestitino a
scacchi, il completo di polo e gonna, oppure vestire come i maschi. Il tessuto
della uniform è ovviamente adeguato
al clima di Darwin e protegge dai raggi solari. Ai piedi sono richieste scarpe
chiuse.
8)
Ogni mattina i bambini portano nello zaino: il lunch box
(contenente la merenda e il pranzo), una borraccia d’acqua, il berretto
tassativamente del colore della uniform
e a tesa larga per proteggere dal sole, e il proprio reader ovvero la cartellina contenente il libretto letto la sera
precedente e il quaderno in cui vengono annotati i libri letti (con le firme
dei genitori a testimonianza di lettura avvenuta), ed eventuali commenti a
riguardo per l’insegnante. Nient’altro.
Lunch box e borraccia vanno tenuti nel frigo, ogni classe ne ha uno. Tutto il materiale utile durante le ore di scuola si trova a scuola e lì rimane. Niente astucci, niente diari né quaderni, le comunicazioni viaggiano su fogli di carta volanti e via newsletter. La maestra comunica a inizio anno il proprio indirizzo email e appena fuori dalla porta di ogni classe vi è la bacheca per le comunicazioni da parte della scuola.
Lunch box e borraccia vanno tenuti nel frigo, ogni classe ne ha uno. Tutto il materiale utile durante le ore di scuola si trova a scuola e lì rimane. Niente astucci, niente diari né quaderni, le comunicazioni viaggiano su fogli di carta volanti e via newsletter. La maestra comunica a inizio anno il proprio indirizzo email e appena fuori dalla porta di ogni classe vi è la bacheca per le comunicazioni da parte della scuola.
9)
A volte capita che ci sia una sorta di compito a casa, in
queste prime settimane si trattava di raccontare diversi aspetti di vita
quotidiana ai tempi dei propri nonni, dei propri genitori e di se stessi, per analizzare
i vari cambiamenti di abitudini avvenuti negli anni. Ma è sempre qualcosa di
molto leggero, può essere riportato qualsiasi giorno della settimana senza
fretta e soprattutto serve per discutere dell’argomento in classe tutti
assieme. Insomma… come un po' tutto il resto… ovvero “no worries”! Anche negli anni successivi della scuola elementare
non vengono praticamente dati compiti per casa, fatta eccezione per i libri da
leggere e qualche rara eccezione.
10)
A inizio anno la scuola ha chiesto a tutti i genitori un
contributo spese per far fronte economicamente a tutte quelle attività extra che
non riesce a coprire con il budget a propria disposizione. Alcuni genitori
scelgono di non pagarlo, di conseguenza i figli non potranno partecipare a
determinate attività.
11)
Alla scuola di Tobia ogni venerdì mattina si svolge una
assemblea a cui partecipano gli alunni e sono invitati a partecipare tutti i
genitori. Dura circa mezzora-un ’ora, viene tenuta a turno ogni settimana da
una classe diversa che porta in scena una propria performance, vengono premiati
alcuni studenti per particolari meriti, vengono chiamati sul palco tutti quelli
che festeggiano il compleanno in quel mese, viene assegnata la mascotte della
scuola ogni settimana ad una classe diversa, etc.
12)
All’interno delle aule non esiste la cattedra per l’insegnante
né tanto meno i banchi come li intendiamo in Italia. Nella classe di Tobia la
sua insegnante ha una propria scrivania sulla quale tiene le sue cose ma si
trova in fondo alla stanza e ci si siede prima e dopo l’orario scolastico per
sbrigare le sue faccende. I banchetti dei bambini sono bassi e uniti tra loro a
gruppi di 4 in modo da formare 4 grandi tavoli per i lavori di gruppo, anche le
sedie sono basse. I banchi vengono utilizzati per i lavori pratici, ma il resto
del tempo, quello in cui la maestra parla ed ha bisogno di scrivere alla
lavagna (multimediale) sta seduta su una specie di poltrona parallela alla
lavagna e i bambini davanti a lei seduti a terra (sull’immancabile moquette).
Ogni volta che si finisce un lavoro i bambini rimettono a posto il materiale
usato e a fine giornata lasciano le sedie sopra i tavoli per chi dovrà fare le
pulizie.
13)
All’interno della scuola vi è una library, biblioteca. Ogni classe ci si reca una volta a settimana e
ciascuno studente è autorizzato a prendere a prestito due libri per un massimo
di due settimane.
14)
Si può inoltre usufruire del servizio di una canteen, un chioschetto che vende cibo
ai ragazzi per recess, merenda, o per
il lunch, pranzo. La mattina i
genitori lasciano una busta contenente i soldi necessari con su scritto il menu
da ordinare, i bambini portano le buste alla canteen e al momento giusto vanno a ritirare il loro cibo.
15)
Ogni giorno l’insegnante assegna dei compiti ai bambini, c’è
l’incaricato di portare la lista di presenti e assenti all’apposito ufficio,
chi deve portare le buste per la canteen,
chi deve rispondere al telefono della classe, etc. Qua ogni scusa è buona per responsabilizzarli.
Non pochi vero? Mi piacerebbe sapere meglio come funziona in
Italia e se le cose sono cambiate molto rispetto a quando ho frequentato la
scuola elementare io.
E negli altri paesi, cambia di molto? Forza raccontate!
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