Wednesday 21 October 2015

Cosa sono due anni?




Sono talmente presa dall'imminente viaggio in Italia che mi stavo dimenticando di un avvenimento molto importante: il nostro secondo anniversario qua a Darwin.
Ventiquattro mesi e poco o nulla è cambiato da sei mesi fa, quando mi sembravano molti di più.

Cosa sono due anni? A volte nulla a volte un tempo infinito.
Due anni per me sono abbastanza per ambientarsi in una città, soprattutto in una piccola come Darwin. Ora ho i miei posti preferiti, negozi, bar e ristoranti, e luoghi in cui mi rifugio quando ho voglia di pace.
Sono abbastanza per renderti conto di cosa avevi prima e ciò a cui non sei disposto a rinunciare.


In questi due anni nella mia vita molto è cambiato, per certi versi tutto (compreso il numero dei componenti della famiglia!).
Nuovi ritmi, nuovi equilibri (a volte traballanti).
A volte ho avuto l'impressione che in questi ventiquattro mesi la nostra vita sia andata in pausa.

Io sono cambiata.
Ogni esperienza di vita, più o meno profonda che sia, ci scopre una parte di noi stessi che era rimasta in ombra fino ad allora. Non sempre abbiamo voglia di accettarla, e anche questo fa parte della sfida.

Questi ventiquattro mesi mi hanno insegnato  a cavarmela da sola, ancora più di prima.
A guardare avanti, pensare al futuro, per dare più senso al presente.

Ho rinunciato alla mia autonomia, vitale come l'aria per me.
Ed in cambio ho avuto più  tempo per me stessa (... fino a qualche mese fa!).

Ho incontrato persone, alcune preziose, altre mi hanno insegnato a contare fino a dieci prima di condividere le pagine della mia vita.
Ho imparato a riconoscere la sincerità in chi mi guarda.
Ho imparato che niente è dovuto e se desideri veramente qualcosa te la devi andare a prendere.

Ho imparato a distinguere le situazioni e le persone, diverse culture richiedono diversi approcci, è una questione di rispetto ed empatia. Così ad esempio ho imparato a non distribuire baci e abbracci come si fa in Italia, ma a tenerli per chi li apprezza e condivide.

Stare qua mi ha insegnato anche a non dare niente per scontato, soprattutto quando vivi nell'emisfero australe e quelli che consideravi i tuoi punti di riferimento sono rimasti a 15613 km di distanza.
Sono meno disincantata, un pò più consapevole e razionale.

Stando qua ho dovuto accettare la lontananza e la sofferenza che porta con sè, rinunciare alle persone, e a tante occasioni - come un paio di matrimoni a cui non avrei mai voluto mancare.

Stando qua ho capito l'importanza della sincerità.
Ho tagliato rami, secchi e contorti, a volte mi sono sentita delusa, altre ho deluso io stessa.

Stando qua anche la mia comunicazione è cambiata. Il gap linguistico non permette di esprimere tutto quello che si pensa, così mi sono abituata a parlare spesso del più e del meno, tenendo per me i dettagli più intimi.

All'inizio di questi due anni ho evitato di proposito la frequentazione di altri italiani, dopo due anni mi concedo volentieri due chiacchiere nella mia lingua, anche se più che la lingua è il condividere la stessa cultura la cosa che più mi fa sentire bene.

Ci sono state lacrime e ci sono stati sorrisi.
Tanti tantissimi "ciao" davanti ad uno schermo del computer, ore trascorse al telefono, e poi bambini che nascono, genitori che invecchiano e nipoti che crescono.

Non è stato facile, sicuramente diverso da come immaginavo.
Ma, non smetterò mai di ricordarmelo, questi ventiquattro mesi, questa prima esperienza da expat, così estrema per molti punti di vista, ci ha insegnato quello per cui non ci sarebbe bastata una vita intera. 

Il viaggio in Italia è vicinissimo è già sogno di prendere il treno, fare qualche passeggiata in collina, o dedicarmi un'intera giornata di shopping, quello vero.
E poi ci sarà il freddo, così desiderato ed agognato. Anche se dopo ben tre anni che non indossiamo un piumino, mi vedo già modello "omino Michelin", temo che ci vestiremo come fossimo al Polo Nord.

E poi il Natale, quello vero, in famiglia, e le lucine per le strade, il buio presto, il ghiaccio sul marciapiede, e magari una bella sauna alle terme.
La mia mente non si fermerebbe più. 


Ultimamente mi ronza per la testa questo monologo, tratto dal film "The big Kahuna". Lo condivido con voi.

"Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare! Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite. Ma credimi, tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto, e in un modo che non puoi immaginare adesso. Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi! Non eri per niente grasso come ti sembrava.
Non preoccuparti del futuro. Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica. I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente. Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.
Fa' una cosa, ogni giorno che sei spaventato. Canta!
Non esser crudele col cuore degli altri. Non tollerare la gente che è crudele col tuo.
Lavati i denti.
Non perder tempo con l'invidia. A volte sei in testa. A volte resti indietro. La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.
Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente, dimmi come si fa.
Conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti conto.
Rilassati.
Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita. Le persone più interessanti che conosco, a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco, ancora non lo sanno.
Prendi molto calcio. Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.
Forse ti sposerai o forse no. Forse avrai figli o forse no. Forse divorzierai a quarant'anni. Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio. Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche. Le tue scelte sono scommesse. Come quelle di chiunque altro.
Goditi il tuo corpo. Usalo in tutti i modi che puoi. Senza paura e senza temere quel che pensa la gente. È il più grande strumento che potrai mai avere.
Balla! Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.
Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai. Non leggere le riviste di bellezza. Ti faranno solo sentire orrendo.
Cerca di conoscere i tuoi genitori. Non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. Tratta bene i tuoi fratelli. Sono il migliore legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.
Renditi conto che gli amici vanno e vengono. Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita, perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.
Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che t'indurisca. Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.
Non fare pasticci coi capelli, se no quando avrai quarant'anni sembreranno di un ottantacinquenne."

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