Thursday 18 December 2014

Giro di boa



Il mese di dicembre, quest’anno, è ancor più ricco del solito.
Per me, in particolare, significa la fine di un anno, il 2014, intenso e vissuto molto profondamente.
Abbiamo iniziato con le feste di fine anno scolastico, un susseguirsi di festeggiamenti e saluti vari. Il nostro piccolo uomo ha concluso il primo anno di scuola australiana e il prossimo anno, a fine gennaio, inizierà la prima elementare (che qua chiamano “Year One”). Direi che l’ha concluso più che egregiamente, meritandosi le lodi della sua insegnante e di chi l’ha seguito durante questi mesi, da quando non conosceva praticamente niente della lingua inglese e della cultura australiana.
Tra i vari appuntamenti sono stata invitata assieme ad altre mamme ad un “morning tea” come ringraziamento da parte della scuola per l’aiuto prestato durante quest’anno. Un’occasione per ritrovarsi e sottolineare quanto sia prezioso ogni minuto dedicato ai bambini e ai loro insegnanti, in una scuola che purtroppo non riesce ad avere tutti i fondi che servirebbero.
Magari non proprio come succede in Italia, ma mi sono resa conto che anche down under non tutto è oro quel che luccica.
Abbiamo partecipato anche alla “Christmas fair”, una serata organizzata da tutta la scuola per festeggiare assieme il Natale e raccogliere fondi per l’anno prossimo. Bancarelle di ogni genere, dalla vendita di succo d’anguria all’angolo per farsi dipingere le unghie. E ovviamente non potevano mancare hot dog, salsa barbecue, ed infine i tipici “Christmas carols”, i cori di Natale cantati dai bambini. Il tutto condito con caldo e afa, goccioline di sudore a profusione e tanti ventagli sventolanti.
In casa abbiamo allestito l’albero di Natale ai primi giorni del mese, grande e luccicante, con decorazioni rigorosamente home-made … in qualche modo bisogna pur occupare il tempo con il caldo che fa fuori! Ma del Natale vi parlerò in un altro post, quest’anno merita più attenzione.
E ora siamo pronti per partire. Noi tre, finalmente riuniti dopo un periodo di lavoro molto intenso per l'uomo grande di casa.
Affidiamo gli ultimi giorni di questo 2014 alle vacanze, confidando che siano rilassanti, piacevoli e soprattutto che scorrano lente lente, anzi, che non passino mai!

Monday 8 December 2014

Fenomenologia del vicino di casa



Pensavo ultimamente a quanto siano diversi i nostri vicini di casa, qua a Darwin, rispetto a tutti quelli che ho incontrato nei miei svariati domicili in Italia.
Il complesso abitativo in cui viviamo, detto complex, consta di una quarantina di appartamenti, suddivisi in piccole palazzine da quattro appartamenti ciascuno, una piscina comune e i parcheggi sotterranei.
È piuttosto grande e parrebbe che le occasioni di incontrare qualcuno non siano cosi poche ma dopo un anno da quando ci siamo trasferiti posso contare su una mano le persone o famiglie che mi risultano familiari.
La gente va e viene, come vi ho raccontato spesso, ma soprattutto ha una diversa concezione del “vicinato”.
L’età media dei nostri vicini è tra i 25 e i 30 anni, la maggior parte lavora in qualche cantiere o sono militari. Durante la settimana non si vede nessuno e se per sbaglio ci si incrocia non amano salutare. Li ho osservati e quando camminano non parlano nemmeno tra di loro. Tutto tace, quindi, fino al venerdì pomeriggio, quando gli zombie si risvegliano e invitano amici a bersi una (si fa per dire…) birra a bordo piscina o in terrazzo. E continua così per tutto il weekend.
Devo ammettere che non sono molto rumorosi, a parte un paio di episodi durante quest’anno, preferiscono andare a far festa altrove. Ma amano molto lasciare bottiglie di birra un po’ dappertutto, e lo stesso vale per le infradito, sparse in giro per la strada. Che tanto qua si cammina benissimo anche scalzi!
Alcuni possiedono un genere di auto che va molto di moda a Darwin, le chiamano “ute” e assomigliano a dei furgoncini, delle station wagon a due posti con la parte posteriore aperta (non si sa mai capiti di caricare un bisonte), rigorosamente dal colore sgargiante e con marmitta il più rumorosa possibile.
In confronto le punto truccate della bassa romagna non sono niente.
Un’altra cosa che amano fare è portare a spasso il gatto al guinzaglio. No comment.

Probabilmente è la zona in cui viviamo, o il complex, ma calcolando l’età media della città tendo a credere che sia più meno così ovunque. In genere gli appartamenti sono per i single o per la gente di passaggio, le famiglie locali vivono nelle case singole, con il proprio giardino e la propria piscina.
Per fortuna abbiamo trovato una famiglia per metà italiana con cui riusciamo a condividere la nostra concezione di “vicinato”, qualcuno a cui poter chiedere il sale quando l'hai finito. A volte basta poco per sentirsi più “a casa”.

Sunday 16 November 2014

Ultimamente


Ultimamente faccio tutto e niente.
La città ha già iniziato a chiudersi in se stessa, le iniziative all'aperto hanno chiuso i battenti, fino ad aprile prossimo, e conviene trovarsi un posticino al fresco dove passare il tempo per i prossimi mesi.
È un po' come andare in letargo, un po' come l'inverno, con la differenza che al posto di bere vin brulè sotto un fungo incandescente o giocare con le palle di neve qua il divertimento più grande potrebbe essere buttarsi mezzi nudi sotto la pioggia.
 
Ultimamente andiamo spesso in piscina, quella del nostro complesso, ed è sempre una bella cosa uscire di casa in costume e tuffarsi ma di altri bambini della nostra età ancora nemmeno l'ombra.
 
Ultimamente è tornata, lei, la pioggia. Piano piano come vi avevo anticipato, prima la notte, e non proprio piano piano ma accompagnata da forti tuoni e lampi, ed un paio di volte è successo anche di giorno. E come si sta bene quando piove! Ma poi, tempo un'oretta e tutto torna come prima, torrido e cocente.
 
Ultimamente si va al cinema, per bambini ovviamente. E come per le festine di compleanno anche questo si fa la mattina. Qualcuno deve spiegarmi perché gli spettacoli per bambini sono alla mattina, primo spettacolo ore 10, ultimo spettacolo ore 12.
Noi siamo fortunati perché tanto non c'è rischio che si dorma oltre le 6.30 am, anche nel week-end, e per le 10 siano belli che attivi, ma faccio ancora fatica ad abituarmi a queste abitudini, mi fa onestamente ancora un po' strano uscire dal multisala prima di pranzo. Lui, l’interessato, non se ne cura, per lui è sempre una festa, qualunque ora sia.

Monday 3 November 2014

In punta di piedi


Sono stata assente per un po’. Potrei raccontarvi che ho avuto il blocco dello scrittore (“scrittore che???”) oppure che la mia vita è stata talmente piena che non c’è stato tempo per il blog. Credete pure ad entrambe o a nessuna.
In ogni caso sono tornata. E con me la wet season.
Che quest’anno però è dolce e delicata. Prende spazio piano piano, si fa sentire con picchi di temperatura molto alta, che al sole non si può stare, ma concede giornate di tregua con un’aria leggera che toglie la sensazione di umidità.
Non ha ancora piovuto. Fatta eccezione per qualche goccia scesa un paio di settimane fa a pochi kilometri dal centro, a Darwin non piove da più di sei mesi.
La siccità si fa vedere e sentire, nonostante la moltitudine di irrigatori artificiali sparsi per tutta la città, il colore dominante è sempre il beige, il marroncino, quello dell’erba secca e delle foglie arse al sole dei tropici.
La sensazione generale tra la gente è di attesa. Attesa della grande pioggia, che dia tregua dal gran caldo e che ridoni l’armonia dei colori tipica di queste zone.
Ma c’è chi dice che vi siano stati anni in cui la pioggia si sia rifatta viva solo a gennaio, e allora sì che è una lunga attesa! Staremo a vedere. L’anno scorso è arrivata molto presto, così tanto per darci subito il benvenuto.

Sunday 12 October 2014

Due o tre cose che ho imparato da questo espatrio


Così è arrivato anche il dodici ottobre, come una meta, un traguardo. Ricordo benissimo quando, esattamente un anno fa, scendevamo da quel taxi, in piena notte, e nel buio scorgevo piante tropicali e luoghi sconosciuti.
Esattamente un anno fa siamo approdati a Darwin, dopo ben due giorni di viaggio, direttamente dall’Italia. Esausti, ma curiosi, con il naturale timore di chi si trova tutt’a un tratto senza riferimenti e non è in vacanza, con il passo felpato tipico del primo uomo sulla luna.
A chi ci ha visti partire sembra ieri che tenevamo la valigia in una mano e nell’altra il passaporto ma a noi sembra passato un secolo, tante sono le cose che sono successe, che sono cambiate e che ci hanno cambiato in questi dodici mesi.
Allora tiriamole queste somme! Un evento così avviene solo una volta l’anno, non facciamoci scappare l’occasione di metterci a tavolino ad analizzare cosa è successo in questo periodo così intenso, cosa è cambiato e cosa c’è di nuovo.

Thursday 9 October 2014

Due etti di… anzi no scusi, 10 fette grazie.



Prendete la lista della spesa, oggi vi porto al supermercato.
Per prima cosa devo fare una precisazione, a Darwin (e credo in tutta Australia) esistono due catene di supermercati, Coles e Woolworths, tutto il resto è fatto da piccoli rivenditori di quartiere.
Quando arrivi al supermercato e devi parcheggiare la macchina puoi scegliere tra il parcheggio coperto/sotterraneo e quello all’aperto. E dato che a Darwin la temperatura media è di 30/35°C tutto l’anno, il sole batte a tutte le ore del giorno e quando non c’è vuol dire che piove… sai già dove parcheggerai.
Dopo aver parcheggiato, senza grossi problemi di code o ingorghi, e ti appresti a prendere un carrello ti accorgerai che non ci vuole la monetina. Sono piuttosto mal ridotti, con le ruote che vanno dove vogliono, ma non devi impazzire a chiedere in giro di cambiarti i soldi. Ti accorgerai anche che nessuno li rimette al loro posto, ne troverai ovunque.
Entri in quel posto che sembra più una camera iperbarica piuttosto che un luogo pubblico, allora se sei stato previdente abbracci subito la maglia o la sciarpa che tieni in borsa, tiri un respiro profondo e ti immergi a meno 10 gradi.
Nel mio Woolworths preferito, quello in centro, all’entrata c’è anche un dispenser di salviettine igienizzanti per pulirsi le mani e il carrello.
 

Friday 26 September 2014

Le mie prime dieci cose belle - Trying to make the best


Per la maggior parte degli expat, quelli che lo fanno per lavoro, il luogo in cui andrai a vivere non è proprio una scelta. Molto spesso non si hanno alternative, oppure, come nel nostro caso, le alternative non valgono la pena.
Il posto in cui sei diretto lo prendi come un assioma, e non pensi nemmeno se ti piacerà o meno. Quella sarà “casa” per X anni, dove i tuoi figli cresceranno parte della loro infanzia e dove tu avrai un pescivendolo di fiducia (se là esistono i pescivendoli). Perché è così. Tutte quelle che fanno gli expat sono scelte di vita.
Prima di partire non abbiamo preso il mappamondo e puntato il dito in una di quelle città tanto acclamate da mille sondaggi e studi sociali sui posti migliori in cui vivere al mondo. Prima di partire ci siamo guardati negli occhi, e abbiamo detto “Ok, ce la facciamo.” perché, come dice la frase da cui è nato questo blog: "... nella vita non importa dove sei ma con chi sei."

Ormai la mia vita qui è diventata normalità, è passato il primo periodo di assestamento, con le sue euforie e le sue difficoltà. Ora ho trovato pace in nuovi spazi e nuovi tempi (o almeno ci provo). Tutto è molto diverso da quello che ero e che eravamo nella nostra vita precedente.

Darwin è una città particolare, estrema per molti aspetti, sia climatici sia geografici, e conosco molta gente che l’ha scelta come città in cui vivere, che adora il suo essere piccola e tranquilla.
Darwin o si ama o si odia.

Friday 19 September 2014

Come sabbia tra le dita


Ci scappa quando vorremmo assaporarlo lentamente, ed è inesorabilmente lento quando vorremmo ci portasse subito a destinazione.
Il tempo non è mai lo stesso. Il mio non è il tuo, e il mio di oggi non è lo stesso di ieri né sarà uguale a quello di domani. Un rapporto controverso, di odio e amore, che in genere cambia in occasione di eventi importanti della vita, come la nascita di un figlio, il lavoro, problemi di salute, un trasferimento. E non puoi farci niente, puoi solo imparare a gestirlo.

Un espatrio ti porta a confrontarti, tra le altre cose, anche con il tempo, e a trovare con esso un nuovo inedito rapporto. Prima l’ansiosa attesa del fatidico giorno. E poi nuovi ritmi, nuove albe e nuovi tramonti.
Le giornate hanno una durata diversa da questa parte del mondo.
Dodici ore scarse di luce al giorno praticamente per 365 giorni l’anno non sono così tante, soprattutto se calcoli che uffici, esercizi e attività pubblici chiudono tra le 4 e le 5 del pomeriggio.
Anche questo è stato il mio shock culturale. Mettere a letto i bambini alle 7 di sera, farli cenare spesso da soli, e considerare chiusa la giornata alle 10. Faccio fatica a condividere certe abitudini, anche se so che per integrarsi conviene sforzarsi, prima o poi.

Wednesday 17 September 2014

Una fattoria didattica alternativa


Se vivi a Darwin capita che tuo figlio venga invitato ad una festina di compleanno di un compagno di classe. E capita che la festina sia di domenica mattina. Che qua, come per il pranzo e la cena, non esistono orari per le festine, si fanno quando si vuole. La prossima sarà di sabato tra le 12 e le 14. Sì, perché oltre a farle ad orari (per noi) strampalati, qua durano due ore, e sull’invito c’è tassativamente scritto l’orario di fine.
Ma tornando a noi… la festina in questione è in una calda (ma và???!) domenica mattina, a 30 minuti dalla città, che per trovare la casa se non mi avesse avvisata il navigatore che eravamo arrivati non l’avrei mai vista. Ben nascosta in mezzo al bush, nel bel mezzo del niente australiano.

Tuesday 2 September 2014

Una terra bruciata dal sole (cit.)


Katherine è una piccola cittadina del Northern Territory con una popolazione di poco più di 6000 anime, sorge su un fiume, il Katherine River, dal quale prende il nome. Dista 320 Km da Darwin, circa 3h30’.
Ma noi tra una sosta e l’altra c’abbiamo messo anche di più.

La strada, in questa stagione, sembra un quadro monotono e monocromatico. A destra e a sinistra il bush (boscaglia, termine prettamente australiano), erba giallognola quando non addirittura nera carbonizzata e alberi rinsecchiti, su una distesa di terra rossa come il sangue. Ogni tanto qualche animale stramazzato al suolo a bordo carreggiata, molto probabilmente investito da qualche automezzo durante la notte. Principalmente canguri, ma anche mucche e cavalli. Mai avuta una visione così macabra prima.
In poco più di 300 Km si incontrano un paio di centri abitati, che forse il termine “centro abitato” non rende molto l’idea dato che a me sono parsi più: un distributore di benzina, un piccolo alimentari, un bagno pubblico e qualche casa in cui abitano i proprietari dei suddetti esercizi. Delle piccole zone di sosta insomma.

Monday 25 August 2014

Zaino in spalla e tutti a scuola!



Ciao a tutti, siete rientrati dalle ferie? Beh spero proprio di sì, dato che non se ne può più di vedere su ogni social foto di vacanzieri in luoghi stupendi a panza piena lungo tutta la penisola del belpaese, mentre per  noi le vacanze sono ormai un lontanissimo ricordo! ;)
Settembre è alle porte e m’immagino già le pubblicità martellanti per l’inizio della scuola. Zaini, penne, quaderni per tutti i gusti. Così ho pensato di raccontarvi come funziona la scuola da queste parti.  

A volte non me ne rendo conto ma “mio figlio va già a scuola”! mancano tre mesi alla fine dell’anno scolastico ed ha già imparato a leggere ed è sulla buona strada anche per scrivere. In inglese ovviamente, ma questo è un altro discorso.
In questo post vi raccontavo il suo primo giorno di scuola e da allora sono cambiate tantissime cose.
Dopo questi primi mesi posso dirmi più che soddisfatta del sistema scolastico che abbiamo incontrato qua a Darwin, che presumo sia più o meno lo stesso del resto d’Australia.
La scelta di inserire un anno di transizione tra la scuola materna e l’inizio vero e proprio della scuola elementare mi è parsa subito un ottimo modo per agevolare i bambini e dar loro il tempo necessario per prendere confidenza con le prime materie scolastiche senza dover rinunciare al gioco.

Friday 15 August 2014

I miei Ultimamente

Mentre voi ve ne state in vacanza, al mare o in montagna, o semplicemente a casa a gambe all’aria, qua la vita scorre tranquilla e normale come sempre. In Australia Agosto è un mese come un altro, le scuole non chiudono e i lavoratori continuano a lavorare. Il giorno di ferragosto non esiste e in tutta Australia, tranne qua al nord, è inverno.
A partire da Pasqua fino alla fine di luglio, a Darwin, abbiamo avuto un susseguirsi di feste, vacanze e giorni liberi che ogni scusa era buona. Data la bella stagione sono state concentrate tutte le festività in questo periodo, e poi fino a Natale non se ne parla più. Furbi loro!

Ultimamente mi sono affezionata ad una simpatica abitudine di verdeacqua, una blogger che seguo da un po’, quella appunto degli Ultimamente. Ed eccovi i miei.

Ultimamente abbiamo ospitato, per il weekend, i nostri amici di Perth. E con loro ci siamo presi una tre giorni da turisti nella nostra nuova città. È stato bello, divertente e rilassante. Abbiamo parlato italiano, ad alta voce, mangiato il gelato, bevuto spritz e siamo stati svegli fino a tardi. Siamo stati in giro, al parco naturale di Litchfield, al mare e siamo anche tornati al Mindil Beach Sunset Market.

Monday 11 August 2014

Cambiamenti

In Italia ho fatto scorta di libri. C’erano troppi titoli che mi ronzavano per la testa e io faccio ancora fatica ad acquistare il formato digitale. A me piace la carta.
Così, complici le notti insonni da jet-lag, mi sono praticamente divorata in poche serate il primo: “Per dieci minuti” di C. Gamberale.
Fresco e profondo, una scrittura che mi è piaciuta molto e che non conoscevo.


La protagonista, su consiglio dalla sua analista, si avventura in un gioco fatto di prime volte. Ogni giorno dedica almeno dieci minuti a fare qualcosa di nuovo. Per staccarsi in qualche modo dalla solita visione che si ha del mondo che ci sta attorno, stagnante e molto spesso limitante, e per liberare se stessa dalle sue ancore personali che non davano più sicurezza ma che la tenevano solo ostaggio di una vita che non c’era più.
Questo libro parla di cambiamento. Un argomento che sento particolarmente vicino.

Wednesday 6 August 2014

Quel che ripara dal freddo, ripara dal caldo. (cit.)


Lo so, vista la particolarmente piovosa estate italiana, rischio il linciaggio da parte di molti di voi, ma Oggi A Darwin Fa Veramente Freddo.
Dopo una settimana in cui pareva stesse già tornando l’umidità col suo gran caldo, stamattina ci siamo svegliati con un forte vento che muoveva energicamente le folte piante tropicali appena fuori dalla finestra e ancora a mezzogiorno la temperatura stenta a salire oltre i 25°C. Sto in casa con i calzini e una maglia a maniche lunghe, il che è molto inusuale da queste parti.
Insomma... per me il paradiso!
E ora, insultatemi pure. ;)

Tuesday 5 August 2014

La domenica mattina

La domenica mattina ci piace andare al mercato. In città non ce ne sono molti, anzi oserei dire due o tre, e quelli che conosciamo meglio sono il sabato e la domenica. I mercati di Darwin sono molto diversi da quelli a cui siamo abituati in Italia. Innanzitutto non sono molto estesi come i nostri, inoltre quasi non esistono bancarelle di abbigliamento, ma sono un tripudio di colori e sapori. Bancarelle di frutta e verdura, di fiori, e tanti piccoli stand di cibo “etnico”.
Il sabato a Parap, un quartiere molto vicino al centro, è tipico di Darwin e più curato (per quanto il termine “curato” abbia senso in Australia) e tutto attorno si trovano negozietti di quartiere piuttosto carini. Ma il sabato c’è sempre altro da fare e poi spesso siamo solo in due, mentre al mercato è bello andarci tutti e tre (soprattutto perché l’anello mancante è la mia calcolatrice personale ed ha una memoria di ferro per i numeri, ricorda i prezzi di ogni prodotto… perciò per una spesa accurata ho bisogno di lui ;)
 

Wednesday 30 July 2014

T'amo, non t'amo, t'amo


Sono tornata al cinema all’aperto (Deckchair Cinema), a vedere un film-documentario italiano: “ITALY love it or leave it” (trad. “ITALIA o la ami o la lasci”).
Ne avevo letto qualcosa on-line tempo fa e da allora quel titolo mi puntava addosso come un dito accusatore, perché io quell’Italia l’ho lasciata, nove mesi e mezzo fa.
Così appena ne ho avuto l’occasione sono andata a vederlo.

Il film, di Gustav Hofer e Luca Ragazzi, è un viaggio attraverso l’Italia, tra le sue bellezze e le sue brutture, alla ricerca dei motivi per lasciarla e dei motivi per amarla.
La forma di documentario la rende una pellicola veloce e molto piacevole da seguire, per nulla scontata dai tratti moderni e accattivanti.

Wednesday 23 July 2014

Di ritorni e cose nuove


Siamo tornati alla nostra quotidianità. Ci è voluta una settimana per superare i disagi del jet lag, la casa era pervasa da un torpore generale, i nostri corpi si muovevano come in assenza di gravità, e la notte non era più notte, sembrava ci dessimo appuntamento tuti e tre in cucina tra le 3 e le 4, per poi non riuscire a riprendere sonno fino a che fuori non faceva luce (solo noi due “privilegiati” però, mentre “il Lavoratore” ha ripreso subito ad uscire di casa prima dell’alba). Una settimana, come quando siamo arrivati per la prima volta, e poi finalmente i nostri corpi si sono arresi.

Anche la scuola è ricominciata. In Australia l’anno scolastico va da fine gennaio a dicembre e prevede un’interruzione tra il primo e il secondo semestre, oltre ad alcune settimane di vacanza qua e là. Nel Northern Territory le scuole sono rimaste chiuse dal 23 giugno al 22 luglio, e concluderanno l’anno scolastico l'11 dicembre.
Tobia è rientrato con entusiasmo, ha ritrovato i suoi amici e le sue abitudini, tanto care e così indispensabili per i bambini.

Io riprendo un po’ a rilento, ma so che mi aspetta una seconda parte di 2014 ricca di impegni e progetti.
Ad agosto avremo visite, stavolta gradite, vengono a trovarci due cari amici italiani che vivono a Perth, solo per un weekend ma non vedo l’ora. Sto già pensando a tutte le cose da fargli fare e vedere. Avere ospiti nella città in cui vivi da poco ti stimola a cercare tutte le cose belle che ha da offrire, ed aiuta quindi ad apprezzarla di più. Il clima sarà dalla nostra, è semplicemente adorabile in questo periodo. Sono sicura faremo un figurone!


Wednesday 16 July 2014

Se partire è un po’ morire… tornare sarà un po’ come rinascere?

Sono tornata.
Questo tempo è volato, come per ogni vacanza. Ma questa era ancora più ricca di aspettative, cose da fare, luoghi da vedere e persone da riabbracciare.
Siamo stati in Italia. Per la prima volta dopo esserci trasferiti a Darwin.

 
Incontrare vecchi amici per strada e raccontare una nuova vita, finisci per dire sempre le stesse cose, le ripeti talmente tante volte che arrivi a chiederti se esista veramente una nuova vita.

Wednesday 18 June 2014

Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone. (cit.)

 
Vi abbandono per un po’. Ce ne andiamo in vacanza.

In questo periodo di pausa rivedrò alcuni dei miei lettori più affezionati e amici, quelli tra i più preziosi.
Gli altri saranno debitamente aggiornati al mio ritorno. Anche se temo che non riuscirò a star senza scrivere per troppo tempo.
Ho in mente grandi cambiamenti per il mio blog e sento che questa vacanza sarà un’unica grande ispirazione. Non sto nella pelle. Sia per la vacanza che per le novità che ho in mente.
 

Cosa vi siete persi ... parte seconda


Il 26 maggio è stato il “Sorry day”, in cui l’Australia chiede scusa agli indigenti australiani, ovvero tutte le popolazioni aborigene sul territorio, per tutto ciò che il Governo australiano si è dimostrato responsabile nei loro confronti dal momento in cui gli inglesi hanno colonizzato le loro terre. In particolare si riferisce alla “Stolen generation”, tutti quei bambini aborigeni che sono stati allontanati e a volte letteralmente strappati alle proprie famiglie per esser in qualche modo “civilizzati” tramite nuovi stili di vita e scolarizzazione. Quei bambini ora hanno la mia età, sono adulti, e nessuno potrà restituire loro l’infanzia.

Quest’argomento suscita in me ancora un grosso disorientamento, e sta costruendo nella mia testa un’idea degli australiani che non mi sarei aspettata prima di venire qua. Spero di riuscire presto a dare delle risposte alle mille domande che mi pongo e a parlarvene con maggior coscienza e consapevolezza.

Sunday 15 June 2014

Cosa vi siete persi se non eravate a Darwin nelle ultime settimane

Vi ho già parlato della rinascita della città per via della nuova stagione, qua e qua.
Effettivamente io la sto vivendo un po’ come la primavera italiana. Dopo mesi di clausura forzata la gente sta più volentieri all’aperto, i bar mettono i tavolini fuori e la città si riempie di attività, eventi e manifestazioni di ogni genere.
E così la stagione secca, nonostante sia l’inverno tropicale, mi riporta all’italiana “monostagione” primavera-estate, che tanto le mezze stagioni non esistono più.
Finalmente usciamo e facciamo cose.


 

Siamo stati distesi sul prato ad ascoltare l’opera. Con tanto di “Nessun dorma”, che Pavarotti si sarà rivoltato nella tomba dall’interpretazione, ma a noi ha fatto tanto “patria lontana”.
 

Tuesday 10 June 2014

Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno


Io ho un concetto forse un po’ all’antica dell’amicizia. Che non va molto d’accordo con l’era digitale in cui viviamo, e soprattutto con la lontananza.
Il mio concetto d’amicizia prevede condivisione, scambio. Ovvio, superata l’adolescenza la condivisione non può essere più costante, né tanto meno in tempo reale, e quando poi subentrano altri attori sul nostro palcoscenico, bisogna riuscire a dare ad ognuno una parte senza scontentare nessuno.
Ma l’amico rimane. Per raccontare di sé, ascoltare, vivere emozioni, ed esserci quando uno meno se l’aspetta. Con spontaneità e desiderio. Ecco, questo dovrebbe essere l’amicizia per me.
Il bello e allo stesso tempo il brutto della vita da “nomade” (perché è un po’ così che ci si sente dopo i vari traslochi degli ultimi dieci anni) è che si collezionano conoscenze di ogni genere, e ogni tanto qualcuna di queste è destinata a diventare vera amicizia ed accompagnarti negli stadi successivi della vita.

Thursday 5 June 2014

Il mio disagio profondo


Vivere in un paese straniero comporta un grande spirito di adattamento.
Da quando sono a Darwin ho imparato a guidare a sinistra e perfino ad usare il cambio automatico; ho imparato a pranzare ad orari indefiniti e cenare con le galline; ho anche imparato a farmi la doccia al posto del bidè, ma c’è una cosa che proprio non riesco a capire ed è: “Hi, how are you?”

Hi-how-are-you non è una domanda, è un saluto, è un tutt’uno. A volte si risponde altre volte no.
E qua nasce il mio grande disagio. Quando rispondere e quando no?
Le persone si salutano chiedendosi “come stai” ma non gliene frega a nessuno veramente come stai.
Oppure sì? Chi lo può sapere?

Così, alla ricerca di una soluzione al mio problema, ho cercato di identificare quattro possibili casi:

A-     Rispondi cordialmente “Fine thanks, and you?” e l’altra persona se c’ha voglia ti risponde altrimenti parla d’altro (questo di solito accade quando si ha tempo)

B-      Replichi a tua volta con un altro “Hi, how are you?” (che non implica per forza risposta)

C-      Rispondi semplicemente “Good, thank you

D-     Fai un cenno con la testa e te la cavi con un semplice “Hello!”

Ecco, io mi trovo sempre sull’orlo del precipizio. Cosa rispondo?
Se scelgo la D sembra che me la tiri, ma se poi scelgo la A magari non finisco la frase che l’altra persona ha già girato l’angolo e mi ritrovo a parlare da sola. Anche la B e la C potrebbero creare imbarazzo.
Son problemi questi, non credete?!

Saturday 31 May 2014

La vita da expat

Da quando tengo un blog sono entrata nell’immenso mondo dei blogger, di cui prima quasi ignoravo l’esistenza. Fino a qualche mese fa non ero mai stata una grande frequentatrice di blog, se non per ricercare specifiche informazioni ed uscirne senza nemmeno chiedermi come fosse organizzata la pagina o chi ci fosse dietro.

Ho iniziato un po’ per scherzo, giusto per dare un punto di riferimento alle tante persone che hanno piacere di conoscere i particolari della nostra nuova vita a Darwin, ed ho finito per considerare questo mio piccolo grande spazio unico e speciale, innamorandomi ancora di più della scrittura.

Tuesday 27 May 2014

Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze (P. Valéry)

Nel periodo di tempo che ha preceduto il nostro trasferimento a Darwin, tra le varie cose da fare, organizzare e disdire, abbiamo cercato di dedicare particolare attenzione alla creatura di quattro anni che tutt'a un tratto doveva salutare nonni, zii, cugini e amici per andare a vivere in un posto lontano lontano che non aveva mai visto prima. Chiamato, per comodità, "il paese dei canguri".


Tuesday 20 May 2014

Pronti partenza ... Sydney!

Il bello di vivere a Darwin è che sei vicinissimo a Bali e l'Indonesia, e allo stesso tempo, prendendo un volo low cost, puoi andartene qualche giorno in una delle altre bellissime città australiane.
Stavolta è stato il turno di Sydney. La nostra prima volta, e sicuro non la scorderemo mai.

Tutto pronto? Bagagli al minimo, il low cost implica 7kg di bagaglio a mano. E pensando che a Sud adesso inizia a fare freschino.. ho dovuto tirar fuori tutte le mie tetris-abilità per compattare scarpe felpe e jeans nel miglior modo possibile.
Ho colto l'occasione anche per tirar fuori tutti i vestiti che a Darwin non usiamo, e scoprire che la metà di quelli di Tobia non gli vanno più bene.
Così, finalmente si parte! Beh.. l'aereo era alle due del pomeriggio e la mattinata è stata lunghissima, macché lunghissima, interminabile! L'emozione era tanta che Tobia chiedeva “quando partiamo” ogni cinque minuti. E poi ci si è messo pure l'aereo in ritardo di due ore.
Ma alla fine siamo arrivati.

Tuesday 13 May 2014

Nuovi occhi per guardare

Ultimamente faccio cose nuove.
Mi sono finalmente iscritta a yoga, mi piace veramente tanto, e poi mi ricorda la prima volta che mi ci sono avvicinata, nel 2005, senza alcun dubbio un bel periodo.
Ho ripreso ad ascoltare molta musica, mi mancava. Ho comprato l’ultimo disco di Beck, su consiglio del mio mentore musicale di sempre (mio fratello), e in macchina anche solo per brevi tratti attacco sempre l’iPod.
Alla corsa ho sostituito la camminata, più lunga, arrivo più distante, quindi più tempo, più musica e più cose da vedere.
Ma la cosa che sto facendo di più è fotografare. Anche questo mi mancava molto.

Sunday 11 May 2014

Happy Mother's Day!



Quasi sei anni fa scoprivo che ci sarebbe stato qualcun altro nella mia vita e non ne sarebbe mai più uscito.
Sarà anche diventata una festa consumistica ma come per tutto il resto mi piace guardarla per quello che nasconde in sé, con romanticismo.
E mai come in questo momento della mia vita ringrazio di aver avuto la fortuna di creare, dar vita ad un essere fantastico che mi riempie l’esistenza, me la mette in disordine, mi fa provare emozioni … e che quando lo guardo negli occhi vi riconosco l’amore, quello puro.
Anche questa nostra avventura non sarebbe la stessa senza di lui.
Buona festa a tutte le mamme del mondo, e alla mia che mi legge da lontano.

 

Friday 9 May 2014

E con la lingua come va?

Ad essere onesti, non avendo dovuto sostenere alcun test prima di entrare in Australia (siamo entrati tramite uno i quelli che chiamano “Sponsor Visa”), non mi sono mai preoccupata molto di come fosse messo il mio inglese. Certo è una lingua che studio e parlo praticamente da sempre, e quando in passato ho soggiornato all’estero per qualche mese ricordo di non aver avuto alcun problema, in poche settimane era già fluente e disinvolto. Avevo 20 anni. Lavoravo. Ed ero da sola. (!)
Ora è diverso.  Devo ammettere che dopo 6 mesi a Darwin sento che c’è ancora molto da fare perché mi senta veramente “a mio agio” con la lingua. L’accento di qua è molto marcato e per una che è sempre stata affezionata al canonico “british english” mi c’è voluto un po’ per abituarmi all’australiano. Non lavorando non sono costretta a parlarlo tutto il giorno e a casa le poche ore che trascorriamo assieme preferiamo viverle a modo nostro, all’italiana.
Ma mi sono ripromessa di guardare più tv e prima o poi inizierò quel libro in inglese comprato a Perth a Natale.

La piccola spugna di casa invece è arrivato che dell’inglese conosceva cat-dog-fish-angry birds e nient’altro, e ora dopo solo tre mesi di scuola conosce l’alfabeto in inglese, pian piano inizia a scrivere e a leggere, e soprattutto comunica senza problemi con i suoi coetanei.
Ha iniziato tonando a casa con esclamazioni del tipo “Cool!” oppure “Oh my god!” e ora vuole leggere tutto quello che trova in giro.
Mi stupisco di quanto sia ogni giorno più ampio il suo vocabolario, e sentirlo chiacchierare con nonchalance è impressionante!


Thursday 1 May 2014

Una buona scusa per festeggiare

Volevo festeggiare con voi la fine della mia tanto detestata wet season, la stagione delle piogge, anche detta estate tropicale. Chiamatela come volete, ma è finita!

Il primo di maggio inizia ufficialmente la dry season, la stagione secca.
In realtà da maggio a giugno si parla di "Yegge", meno caldo anche se ancora umido, ma io voglio credere che il peggio sia passato.
La città inizia a prender vita.
Le strade si riempiono di backpackers (ragazzi, più o meno giovani, che viaggiano letteralmente "con lo zaino in spalla").
È di nuovo attivo il cinema all'aperto (da provare ASAP!!!).
E così anche il Mindil Beach Sunset Market (ve ne parlavo in questo post) ogni giovedì e domenica sera.
E poi festival e concerti in programma per i prossimi mesi.
Pullman di turisti per le strade.
Il city sightseeing magicamente non è più vuoto.
E nei negozi appaiono souvenirs di ogni genere.

Saturday 26 April 2014

Anzac Day

Un sabato come tanti, io e il mio piccolo uomo da soli. Dico piccolo uomo non tanto per dire ma a volte lo guardo ed è veramente grande! Questi ultimi mesi gli hanno dato e insegnato talmente tanto che ai miei occhi sembra addirittura più alto di 10cm.
È diventato molto più indipendente, è nella fase in cui vuole sempre rendersi utile e vuole fare “cose da grandi”.
Così quando siamo noi due a casa me lo godo, e, a parte quando si ricorda di avere solo 5 anni e fa i capricci di un cinquenne, andiamo proprio d’accordo!
Quando c’è babbo a casa fanno cose da maschi, ogni occasione è buona per fare la lotta, in piscina si coalizzano contro di me, insomma sono una squadra. E io molto spesso il nemico da sconfiggere. Ma va bene così, non trascorrono molto tempo assieme ultimamente, ma il babbo è sempre il babbo!
A me riserva le coccole, i baci furtivi, e i “maaammmmmmaaaaaaa” quando non trova qualcosa.


Anche questo weekend abbiamo tre giorni per stare assieme, ieri era festa. 25 aprile come in Italia, ma qua si è festeggiato l’ANZAC Day.

Monday 21 April 2014

Pasqua all’australiana… tra Easter Bunny, Easter Egg Hunt e Hot Cross Buns

 
Quattro giorni di vacanza da scuola per Pasqua non sono molti ma calcolando che c’è appena stata una settimana a casa tra il primo e il secondo trimestre direi che ci possiamo accontentare.
Devo ammettere che gli australiani si sono rivelati molto attivi anche nel festeggiare la Pasqua.

L’ultimo giorno prima del lungo weekend a scuola hanno organizzato attività di ogni genere, dal face-painting ai lavoretti ovviamente in tema pasquale. E non poteva mancare la tradizionalissima Easter Egg Hunt ovvero la “caccia all’uovo”.
Nell’area comune della scuola erano posizionati dei banchetti, ciascuno dedicato ad un’attività diversa, che coinvolgevano tutte le classi, da Transition a Year 6 (le elementari qua durano 7 anni).
Io sono potuta rimanere un po’ a curiosare e a fare due chiacchiere, e i bambini sembravano veramente divertiti ed entusiasti, correvano da una parte all’altra, con le facce disegnate, in mano uova decorate o strane cose commestibili completamente ricoperte di zucchero colorato.

Thursday 17 April 2014

Quello che più mi manca

Non mi piacciono le definizioni categoriche, né sugli altri né su di me, ma se mi dicono che sono “una-che-non-si-accontenta-mai” hanno ragione.
Quando desidero qualcosa faccio fatica a non pensarci ardentemente e tantomeno ad arrendermi se inizialmente il mio desiderio non si avvera. E fortuna, o sfortuna dipende dai punti di vista, ha voluto che trovassi un altro come me. E nella nostra vita insieme questa è una delle rarissime cose in comune che abbiamo, ma rende tutto più semplice.

La situazione lavorativa in Italia negli ultimi anni è quella che è (non voglio infierire oltre), al tempo la precarietà stava per bussare anche alle nostre porte e la nostra famiglia aveva un gran bisogno di una sferzata di vita.
Così quando è capitata un’occasione come quella di prendere e partire per l’Australia, ci abbiamo creduto. Certo, il merito non è sicuramente mio ma del “cervello in fuga” che mi accompagna, anche se mi piace credere a quella frase famosa che dice che dietro ad ogni grande uomo c’è sempre una grande donna!
Una decisione ponderata e valutata in ogni suo aspetto, ma sembrava fin dall’inizio che tutto ci portasse a prendere quell’aereo. Nostro figlio aveva quattro anni, l’età giusta per non subire troppo il trauma del distacco dagli affetti e noi, in fondo, avevamo sempre sognato di poter vivere un’esperienza all’estero. Certo, l’Australia non è l’Inghilterra ma nessun paese è poi così lontano nell’era di internet.

Monday 14 April 2014

Punti fermi

È stato un weekend veramente bello. Felice e rilassato.
C’è voluto del tempo ma sembra che abbiamo preso le misure con i nuovi ritmi e i nuovi spazi.
In Italia il weekend iniziava quasi sempre a bordo della nostra auto, con il bagagliaio pieno, verso qualche meta, vecchia o nuova che fosse.
No, qua le distanze che separano le città sono troppo grandi, ci vuole l’aereo, e attorno a Darwin ci sono solo parchi naturali, bellissimi ma perlopiù chiusi durante la stagione delle piogge. Inoltre le due cittadine più vicine offrono dei ricchi centri commerciali ma nulla di più.
Scoprire che si può star bene lo stesso anche senza essere “irrequieti” è una delle cose più piacevoli che ci sta insegnando la nostra nuova vita qua.

Sabato sera siamo stati ad una cena aziendale su cui non avrei scommesso una cicca, e invece è stata una delle più belle serate finora trascorse a Darwin. Ormai ci si conosce quasi tutti, noi “mogli” ci vediamo spesso e si è creato un bel gruppo. Un gruppo piuttosto eterogeneo, soprattutto se penso ai nostri paesi d’origine: Inghilterra, Sud-Africa, India, Iran, Italia, Queensland-Australia. Ma abbiamo tutte una cosa in comune: essere distanti da casa, spesso con figli a seguito. Questo ci rende così affiatate, e solidali. Molte di loro provengono da altre esperienze in altri paesi, io sono una novellina a confronto. Ci arricchiamo delle nostre stesse differenze e spesso condividiamo le medesime emozioni.

Wednesday 9 April 2014

Quel giorno che volevo fare shopping …

Può sembrare strano ma da quando sono a Darwin ho iniziato a trascurare la mia innata passione per lo shopping. Sarà per il clima, o sarà per la “moda” australiana.. non proprio in linea con le mie preferenze, ma da sei mesi sono qua e le uniche cose che acquisto sono accessori per la casa e abbigliamento sportivo (vedi post precedente).
Un vero peccato dal momento che avrei così tanto tempo libero per scorrazzare in giro per centri commerciali (.. ops.. non ditelo all’uomo di casa!).

Così qualche giorno fa ho pensato che non è mai troppo tardi per riprendere le buone abitudini.
Siamo ad aprile e tra poco l’umidità non sarà più la compagna costante delle mie giornate, potrò finalmente abbandonare la divisa “canottiera+pantaloncini” senza temere di sudare ad ogni respiro.
E piena di buoni propositi sono andata a far due passi per negozi.
Ma.. non potevo credere ai miei occhi!
Le vetrine sono piene di abbigliamento invernale.

Monday 31 March 2014

Ventiquattr'ore Down Under

Le mie giornate iniziano attorno alle 7 del mattino, ma a volte anche prima quando suona la sveglia sul comodino opposto al mio, alle 4.50, e per qualche malaugurato motivo la mente si mette in funzione e non riesco più a fermarla. Sento i movimenti furtivi  prima in bagno poi in cucina, poi la porta chiudersi. Quelle mattine non è che mi piacciano molto. Una mia amica si alza assieme al marito alle 5, fanno colazione assieme.. che romantici ho pensato quando me l’ha detto, ma io .. non ci penso nemmeno! Il sole sorge attorno alle 7, prima regna il buio, e per una che come me si sveglia con il minimo bagliore.. alzarsi prima dell’alba è un sacrilegio!

Così io e il mio piccolo uomo facciamo colazione e poi subito via verso scuola. Andiamo in auto, per ora, ma quando sarà meno umido e meno caldo, spero, prenderemo la bici.
Poi torno sola verso casa, in genere infilo le scarpe da ginnastica e parto per una corsa o una camminata, dipende dal mood della giornata ..e se ho sentito o meno la sveglia delle 5.

Friday 28 March 2014

Le libellule sono tornate

C’è un detto qua a Darwin (..ebbene sì anche qua hanno delle piccole “tradizioni”) che dice:
When the dragonflies appear we know the wet season is over and look forward to months of dry season weather (Moonnggoowarla)”
... e a giudicare dalla quantità di libellule in giro per la città in questi giorni pare proprio che questa benedetta stagione secca sia finalmente alle porte!


 

Tuesday 25 March 2014

Finalmente si mangia coccodrillo!

Era un po’ che sentivamo parlare di quel ristorante, a detta di tutti il migliore in città, così al primo evento da festeggiare ho preso il telefono e prenotato un tavolo. Tobia da amici e noi due fuori a cena, da soli.. Quanto tempo dall’ultima volta!
L’aria inizia ad essere meno opprimente la sera così ho chiesto di poter stare all’aperto, dicono che abbiano una vista stupenda al tramonto. Peccato che non ci fossero tavoli liberi prima delle 8 e qua il tramonto è alle 7. Ma pazienza siamo arrivati con le stelle.

Ci piace molto andare a mangiare fuori, e in Italia era un lusso che cercavamo di permetterci il più  possibile. Qua è diverso, un po’ per il tempo a disposizione, un po’ per il costo (per noi spesso esagerato a confronto della qualità del cibo e del servizio offerti).
Così quado siamo arrivati al ristorante abbiamo iniziato a scrutare ed analizzare ogni particolare, curiosi di scoprire cosa lo rendesse così popolare. Un po’ come due veri e propri "mistery customers" (come nel film “Viaggio da sola” per intenderci), quasi dovessimo stilare la lista dei pregi e dei difetti.

Friday 21 March 2014

Harmony Day

Oggi in Australia è l’Harmony Day, ma non confondetevi, non festeggiano i famosi  romanzi romantici con quelle copertine orrende anni 70. Si festeggia la “diversità”. Da definizione (www.harmony.gov.au) oggi è il giorno del rispetto culturale per chiunque chiami Australia “casa”, dai suoi “legittimi proprietari”, gli aborigeni, a tutti coloro che si sono trasferiti qua da ogni parte del mondo. In questa giornata ogni città organizza attività ed iniziative al fine di diffondere la consapevolezza che tutti gli australiani, qualsiasi sia la loro origine, appartengono nello stesso modo a questa terra ed insieme contribuiscono ad arricchirla.

A scuola l’hanno celebrato durante l’assemblea settimanale, tenuta dalle classi dei più grandi, così per la prima volta ho deciso di partecipare. Un banchetto con tè e caffè, i ragazzi seduti a terra a gambe incrociate e genitori tutti attorno. Per iniziare un bell’inno australiano: https://www.youtube.com/watch?v=s8tswkr25A0 
mentre la mamma affianco a me, in tenuta ginnica, si mangiava un’insalata bella tranquilla (alle 9 del mattino!!!).
Dopo di che si sono susseguite alcune performance folcloristiche dei principali paesi rappresentati da studenti e insegnanti della scuola. Una danza indiana, con musica e costumi tipici; un gruppo di ragazzi greci hanno raccontato quello che gli manca di più del loro paese, hanno ballato e infine pure spaccato piatti a terra come da tradizione greca; poi danze dall’Indonesia ed uno spettacolo cinese con tanto di dragoni danzanti. Il tutto ben organizzato e gestito da insegnanti e preside, sempre molto presente.

Solo una cosa mi sono detta a fine assemblea..  mi sarebbe piaciuto vedere anche i rappresentanti della comunità aborigena, credo avrebbe fatto piacere a tutti conoscere meglio la loro cultura. Ma questo è un argomento delicato che non sono ancora in grado di comprendere appieno.