Thursday 5 June 2014

Il mio disagio profondo


Vivere in un paese straniero comporta un grande spirito di adattamento.
Da quando sono a Darwin ho imparato a guidare a sinistra e perfino ad usare il cambio automatico; ho imparato a pranzare ad orari indefiniti e cenare con le galline; ho anche imparato a farmi la doccia al posto del bidè, ma c’è una cosa che proprio non riesco a capire ed è: “Hi, how are you?”

Hi-how-are-you non è una domanda, è un saluto, è un tutt’uno. A volte si risponde altre volte no.
E qua nasce il mio grande disagio. Quando rispondere e quando no?
Le persone si salutano chiedendosi “come stai” ma non gliene frega a nessuno veramente come stai.
Oppure sì? Chi lo può sapere?

Così, alla ricerca di una soluzione al mio problema, ho cercato di identificare quattro possibili casi:

A-     Rispondi cordialmente “Fine thanks, and you?” e l’altra persona se c’ha voglia ti risponde altrimenti parla d’altro (questo di solito accade quando si ha tempo)

B-      Replichi a tua volta con un altro “Hi, how are you?” (che non implica per forza risposta)

C-      Rispondi semplicemente “Good, thank you

D-     Fai un cenno con la testa e te la cavi con un semplice “Hello!”

Ecco, io mi trovo sempre sull’orlo del precipizio. Cosa rispondo?
Se scelgo la D sembra che me la tiri, ma se poi scelgo la A magari non finisco la frase che l’altra persona ha già girato l’angolo e mi ritrovo a parlare da sola. Anche la B e la C potrebbero creare imbarazzo.
Son problemi questi, non credete?!

1 comment:

  1. Io normalmente rispondo con un "Good and you?" che, a detta degli ammmerigani, sembra essere quella giusta. Comunque è davvero fastidioso!!

    ReplyDelete